Gli Stati africani presentano una grande varietà ed etereogenità ,ma hanno anche profondi tratti comuni e condividono aspetti sociali e culturali ,alcuni retaggio della dominazione coloniale ,altri tipici di tutti quegli Stati senza una consolidata esperienza democratica.

La dominazione coloniale ha lasciato tracce profonde sia nella società che nell’economia: potrebbe esserne un esempio

Il dualismo economico tra i prodotti destinati all’esportazione e quelli volti al mercato interno e all’autoconsumo ,oppure la dominazione culturale ,che si manifesta con l’uso delle lingue delle potenze colonizzatrici o con l’adozione di stili di vita che sono estranei alla tradizione africana.

Anche le esperienze politiche e sociali non sono mancate ;quasi per reazione al modello di sviluppo capitalista (cioè quello imposto dalla colonizzazione)la maggior parte degli stati che ottenevano l’indipendenza, ritenevano che , adottando un sistema socialista , potessero arrivare ad una possibile via di sviluppo .Raramente però queste soluzioni hanno dato risultati soddisfacenti ,anzi!! Molte volte sono sfociate in forme di autoritarismo ,con un potere personale o un governo militare ,le quali hanno allungato i tempi del processo di sviluppo ; oggigiorno in Africa c’è una grossa difficoltà ad avviarne uno ,sia per i paesi dotati di risorse ,perfino petrolifere , soprattutto per quelli che di risorse non ne hanno .La mancanza di capitali da investire e di tecnici qualificati ,insieme al basso livello di istruzione della popolazione ,espongono al rischio di fallimento qualsiasi progetto .Aumentando le difficoltà economiche ,aumentano anche le difficoltà politiche ed i focolai di crisi , che molte volte sfociano in scontri sia tra paesi diversi ,sia nei singoli stati .A tutto ciò si aggiunge la crescita demografica più rapida di quella delle risorse ,l’utilizzo di queste per affrontare movimenti separatisti o di opposizione politica.

Alessandra Meconcelli II C